Il Canto di Ulisse
Reading-concerto da “L’ultimo Natale di guerra” e da “Se questo è un uomo “di Primo Levi
In occasione del Centenario della nascita di Primo Levi la Compagnia Diritto e Rovescio ha creato per rendergli omaggio lo spettacolo “ Il canto di Ulisse ”, testi tratti da ( “L’ultimo Natale di guerra ”e dal suo capolavoro “Se questo è un uomo” con la preziosa interpretazione di un grande attore come Roberto Herlitzka e Stefano Santospago, con la musica dal vivo eseguita da Alessandro Di Carlo al clarinetto e Alberto Caponi al violino, a cura di Teresa Pedroni.
Lo spettacolo ha debuttato al Festival di Todi il 31 agosto 2019 riscuotendo una grande successo di critica e di pubblico.
L’ultimo Natale di guerra è una raccolta di vari racconti “dispersi”, scritti da Primo Levi tra il 1977 e il 1987 per diversi giornali-riviste, editi postumi poco noti al grande pubblico. Nella scelta dei racconti abbiamo privilegiato quelli dove l’uomo viene colto nel suo aspetto più vitale, più resistente, considerando che Primo Levi, nonostante tutto, non abbraccia il ruolo di vittima, ma di un combattente, che fa della difesa della sopravvivenza – una sopravvivenza che però, per non essere spregevole e non diventare anch’essa occasione di caduta, deve restare severa e rigorosa anche nelle condizioni peggiori – uno strumento di affermazione del proprio io contro il dominio della barbarie e del disordine. Primo Levi oltre che testimone è un grande scrittore che fa della letteratura, nella sua forma specifica di narrazione una pratica della sopravvivenza. Lo scrittore sembra fare appello alle straordinarie possibilità insite nell’uomo di resilienza nei confronti della tragedia, quasi “istruzioni per l’uso” per non soccombere. Sentimento comune che palpita di sottofondo è sempre quello della pietas verso tutti i suoi compagni di sventura, i sommersi”, ridotti “al fondo” Nel nostro viaggio accompagnati da alcuni brani della musica Klezmer, il protagonista Primo Levi si sdoppia attraverso la voce recitante dei due attori assegnando a Roberto Hertlitzka i racconti dove risuona una maggiore epicità come nel “ Il canto di Ulisse” tratto da se “Se questo è un uomo”, episodio in cui più intensamente e consapevolmente l’autore indica la possibilità ancora esistente di potersi elevare al di sopra dell’atmosfera del lager attraverso la poesia. Recitando i versi di Dante il disperso scopre magicamente la possibilità di evocare il mondo fuori dal lager, un mondo dove esistono gli spazi aperti, gli orizzonti sterminati, mari e montagne familiari. Stefano Santospago si avventura tra racconti intessuti di grandi emozioni e una sottile ironia , come ne “L’ultimo Natale di Guerra” dove un pacco dono inaspettato assurge a un evento miracoloso, veicolo di speranza, capace di riaccendere la gioia antica e innocente dell’infanzia. Frammenti di ricordi di vita del lager, vissuta con quel 174517 marchiato sull’avambraccio sinistro, vita di cui Primo Levi si è reso testimone con la sua opera letteraria per salvare la memoria di tutta l’umanità dal “Male”: ricordare per noi non dev’essere solo uno strumento culturale, ma un dovere morale: in questo momento storico più che mai.
Nel mio scrivere, nel bene o nel male, sapendolo o no, ho sempre teso a un trapasso dall’oscuro al chiaro, come (mi pare che lo abbia detto Pirandello, non ricordo più dove) potrebbe fare una pompa-filtro, che aspira acqua torbida e la espelle decantata: magari sterile. Primo Levi
ARTICOLI RASSEGNA STAMPA
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https://cultursocialart.it/i-testi-di-
levi-vivi-nelle-parole-di-herlitzka-
e-santospago/